Lo stile Bharata Natyam ha origini molto antiche, ma si delinea nella forma attuale solo nei primi decenni del Novecento attraverso un’opera di codificazione e sistematizzazione attuata da alcuni studiosi e intellettuali dell’epoca insieme ai maestri sopravvissuti al declino della tradizione. Caratterizzata da un controllo di tutta la muscolatura, una sorta di yoga in movimento che inserisce il corpo in forme geometriche precise e stilizzate, Bharata Natyam è conosciuta per gli intricati giochi ritmici e per la capacità di farsi teatro di narrazione dove il danzatore diventa a sua volta i personaggi che interpreta, così come i luoghi che descrive o i sentimenti che incarna. Il punto di vista è quello del devoto che si meraviglia davanti alle imprese delle divinità o degli eroi espressi, o più semplicemente gioisce della forza della danza e cerca di portare con sé lo spettatore al godimento del rasa, l’esperienza estetica, finalità delle arti indiane e all’estasi catartica dell’incarnazione di dèi o semidèi e delle loro storie.